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la culla dell'umanita'

Il sistema di rift valley africane rappresenta un ambiente unico per comprendere l’origine e l’evoluzione dell’uomo; per le importanti scoperte paleoantropologiche in Etiopia, Kenya, Tanzania, Uganda, Zaire, la rift valley è infatti considerata la culla dell’umanità, ossia il luogo in cui si è evoluta e diversificata la nostra specie negli ultimi milioni di anni.
L’associazione tra ritrovamenti paleoantropologici e rift valley africane non è casuale, dal momento che l’attività vulcanica e tettonica responsabile della formazione di queste depressioni tettoniche e la contemporanea sedimentazione hanno creato condizioni ideali per la proliferazione della vita. In parallelo, colate di lava, sedimenti vulcanoclastici e ceneri vulcaniche hanno coperto rapidamente i resti animali e vegetali permettendo così la preservazione dei fossili.

Alla rift valley etiope, ed in particolare alla depressione dell’Afar, sono associati moltissimi ritrovamenti di fossili di ominidi, che fanno pensare che questa area abbia rappresentato una zona cruciale per il processo di ominazione negli ultimi milioni di anni. Alcune località rivestono un’importanza unica nelle ricerche antropologiche: basti pensare, ad esempio, alla media valle dell’Awash i cui resti fossili testimoniano l’intera storia evolutiva degli ominidi, da 6 milioni di anni ad oggi.

 

siti Paleoantropologici in Etiopia (clicca per ingrandire)

fossili dalla media valle dell'awash (clicca per ingrandire)

Tra i ritrovamenti più importanti vi sono:

-ardipitechi, ed in particolare fossili di Ardipithecus kadabba (datati tra 5,54 e i 5,77 milioni di anni dal presente) e Ardipithecus ramidus (datati a 4.4 milioni di anni fa);

-australopitechi, ed in particolare fossili di Australopithecus anamensis (datati intorno a 4.1 milioni di anni fa), Australopithecus afarensis (ai quali appartiene il più famoso fossile di ominide rinvenuto in Etiopia, ossia “Lucy”, lo scheletro di una femmina adulta dell'età apparente di 25 anni vissuta intorno a 3.2 milioni di anni fa) e specie successive (A. africanus, A. garhi);

-genere Homo, ed in particolare fossili di  Homo habilis (con resti datati a 2.3 milioni di anni fa),  Homo erectus (differenziato dall’Habilis intorno a 1,5 milioni di anni fa), Homo sapiens (resti datati intorno a 155,000 anni fa).

 

localita' fossilire della media valle dell'awash (clicca per ingrandirE)

La storia della transizione tra Homo erectus ad il successivo Homo sapiens è ad oggi oggetto di grandi controversie. La teoria più accreditata suggerisce che l’Homo sapiens si sarebbe differenziato da quello erectus in Africa; successivamente avrebbe dato luogo ad una sua sottospecie, il moderno Homo sapiens sapiens in grado, intorno a 60-70 mila anni fa, di colonizzare i vari continenti sostituendosi ad ondate successive ad altre popolazione con caratteri più primitivi (come ad esempio, l’Homo neanderthalensis o Uomo di Neandertal in Europa).


Per maggiori informazioni contattare:
Dr. Giacomo Corti, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto di Geoscienze e Georisorse
Via G. La Pira, 4, 50121 Firenze, Italia - Email: giacomo.corti@igg.cnr.it | Telephone: +390552757524
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