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Vulcanismo e sismicità

Attività vulcanica e sismica sono l'espressione più evidente dei processi di deformazione attivi ai margini delle placche litosferiche; essi rappresentano i principali rischi geologici legati ai processi che modellano la superficie terrestre. Per questo, la rift valley e le zone circostanti sono caratterizzati dalla presenza di numerosi edifici vulcanici, molti dei quali sono tuttora attivi o comunque di età molto recente, e da diffusa attività sismica.

 

Attività vulcanica
Circa 50 edifici vulcanici in Etiopia hanno testimonianze di attività durante l'Olocene. La maggior parte dei vulcani recenti si trova nella depressione dell'Afar; tra i vulcani in attività, l'Erta Ale è sicuramente il più famoso essendo caratterizzato, nella caldera sommitale, da un lago di lava basaltica in continua attività da almeno 120 anni. Sullo stesso allineamento vulcanico dell'Erta Ale, il vulcano DallaFilla ha dato origine nel 2008 alla maggiore eruzione mai avvenuta in territorio etiopico in tempi storici. Attualmente in attività è anche il vulcano Dabbahu, la cui attività è iniziata nel Settembre del 2005 con la messa in posto di un dicco, un forte sciame simico ed una piccola eruzione, seguita poi da altre 14 intrusioni di dicchi e altre 4 piccole eruzioni, l'ultima delle quali avvenuta a Maggio del 2010. A Giugno del 2011 ha prodotto una forte eruzione il vulcano Nabro, al confine tra Eritrea ed Etiopia. Molti altri vulcani (es. Dallol, Ardoukôba, Manda-Inakir, Alayta, Dubbi) hanno testimonianze di attività nel XIX e XX secolo.
Più a sud, vi sono molti edifici con testimonianze storiche di attività: ad esempio il vulcano Fantale, nella parte settentrionale della rift valley, ha prodotto lave basaltiche intorno al 1810. Analogamente, colate di lave basaltiche sono state eruttate nella prima metà del XIX secolo da piccoli centri vulcanici posti in prossimità della caldera di Kone. Ancora più a Sud, alcune colate di ossidiane provenienti dai fianchi del vulcano Aluto, nella regione dei laghi, sono state datate a circa 2000 anni dal presente; il vulcano (come molti altri nella regione) è caratterizzato attualmente da una forte attività fumarolica ed analisi satellitari hanno evidenziato come l'edificio sia soggetto periodicamente a episodi deformativi (come ad esempio rapidi sollevamenti fino a 10-15 cm registrati nel 2004 e nel 2008) che indicano una significativa attività del sistema magmatico.


Vulcani recenti in Etiopia (clicca sopra per ingrandire)

 

Piccolo cono di scorie nella parte settentrionale della Rift Valley Etiopica (clicca sopra per ingrandire)

 

L'eruzione del vulcano Nabro di Giugno 2011 (immagine Nasa) (clicca sopra per ingrandire)

 

Attività sismica
Tutta la rift valley dell'Etiopia è caratterizzata da diffusa attività sismica, che è tipicamente rappresentata da terremoti di magnitudo generalmente uguale o inferiore a 5-5.5; evidenze dell'attività sismica degli ultimi 150 anni hanno mostrato come eventi di magnitudo più elevata sono meno diffusi sebbene presenti. Buona parte dell'attività sismica è localizzata all'interno o nei dintorni della depressione dell'Afar: in questa regione si hanno eventi che hanno raggiunto e superato magnitudo 6. Generalmente i forti terremoti sono associati a sciami sismici che possono durare alcuni mesi, come nel caso della crisi sismica di Kara Kore, sulla scarpata occidentale della depressione, che nel Maggio-Settembre del 1961 ha prodotto più di 3500 terremoti con magnitudo maggiore o uguale a 3.5 e magnitudo massima stimata in 6.5. Altra sequenza sismica di forte intensità è quella del Marzo-Maggio del 1969, che ha provocato la distruzione della cittadina di Serdo, nella regione centrale dell'Afar; la sequenza produsse circa 250 eventi di magnitudo maggiore o uguale a 3.0, almeno 12 con magnitudo maggiore di 5 e quattro forti terremoti con magnitudo massima intorno a 6. Analogamente, una sequenza di forti terremoti ha interessato il 20-21 Agosto 1989 l'area di Dobi nella regione centrale della depressione: in questa caso, un primo terremoto di magnitudo 6.2 è stato seguito, nelle 40 ore successive, da 14 terremoti con magnitudo maggiore di 5, due dei quali hanno raggiunto magnitudo 6.1 e 6.3. L'attività sismica è spesso localizzata in prossimità di centri vulcanici ed associata ad eruzioni, come mostrato dalla sequenza sismica (con eventi di magnitudo massima fino a 5.5) che nel 2005 ha interessato la regione di Dabbahu in concomitanza con attività vulcanica.
Meno diffusa è la sismicità all'interno della rift valley nella regione dei laghi e nella parte più meridionale, sebbene numerosi terremoti siano stati registrati in queste aree e negli altopiani circostanti. Anche in questo caso vi sono eventi che hanno raggiunto e superato magnitudo 6, come ad esempio il terremoto del 25 Agosto 1906, a cui è attribuita una magnitudo 6.5, preceduto da un altro evento con magnitudo 5.8 e seguito da una sequenza di aftershocks che è durata per oltre due mesi. Questo evento è stato localizzato in una regione dell'altopiano somalo a circa 100 km ad est della rift valley e ha prodotto danni e risentimenti soprattutto nell'area intorno al lago Langano. Terremoti significativi hanno interessato la regione meridionale della rift valley, con eventi con magnitudo maggiore di 6 riportati nel 1928 e 1937 nel bacino di Chew Bahir. Più recentemente l'area è stata interessata da una sequenza sismica nel 1985-1987, con almeno quattro forti terremoti che hanno raggiunto magnitudo massima 6.3 e che hanno provocato importanti danni in numerosi insediamenti urbani della zona.


Terremoti in territorio Etiopioco (clicca sopra per ingrandire)

 

Per maggiori informazioni contattare:
Dr. Giacomo Corti, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto di Geoscienze e Georisorse
Via G. La Pira, 4, 50121 Firenze, Italia - Email: giacomo.corti@igg.cnr.it | Telephone: +390552757524
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